Introduzione
Che le compagnie aeree avessero costruito un vero e proprio impero,
è un dato di fatto che non può essere messo in discussione.
Quando le aerolinee di bandiera avevano ripreso a solcare i cieli
nel dopoguerra, erano società che godevano di alta considerazione
e come tali venivano "protette" dai rispettivi governi
i quali vedevano in esse gli ambasciatori volanti della loro bandiera
all'estero.
Durante questo periodo "aureo", da qualcuno definito
anche di sbornia imperiale, l'intero settore era strettamente
regolato da rigidi accordi governativi, e la ragnatela dei collegamenti
aerei si espandeva sotto il controllo della IATA
che ne regolava tariffe e modalità.
Termini come low cost-no frills, erano sconosciuti,
né si poteva intravedere traccia del nascente impero che
si stava affacciando all'orizzonte, costituito da quel colossale
nuovo fenomeno che doveva divenire l'airport business.
In questo caso si può ben dire che per un impero che muore,
e di certo quello dei cieli si è estinto, vi è un
nuovo impero che nasce. E le sfide, ambizioni e segreti che hanno
contraddistinto il mondo delle compagnie aeree, non sono da meno
anche in questo nuovo impero.
Il nostro scritto vuole essere l'ideale collegamento fra
la fine dell'epoca d'oro delle aerolinee,
la nascita e lo sviluppo delle imprese aeroportuali;
un ideale ponte laddove finisce quello dei cieli e inizia l'impero
degli scali.
È inevitabile che le cronache sulla nascita e lo sviluppo
degli imperi aeroportuali siano accompagnate anche dai "caduti
sul campo", in primo luogo perché aerolinee e aeroporti
sono un binomio indissolubile, ma soprattutto perché -
se sia un caso o meno lasciamo ai lettori stabilirlo - è
proprio in coincidenza con l'avvio e l'espandersi
di questo nuovo impero che nomi illustri che hanno fatto la storia
dell'aviazione commerciale iniziano a scomparire.
Ma per alcune scomparse, altre sono sorte, e da questo punto
di vista non vi è da preoccuparsi: il numero delle
aerolinee che oggi solcano i cieli è aumentato
in modo esponenziale; le compagnie aeree sono decisamente tante,
forse troppe, e la gran parte di loro rimane sconosciuta agli
utenti della maggiore industria mondiale, quella del turismo.
Molte di esse appartengono al settore low cost,
una tipologia di vettori che ha cambiato il modo di volare, fornendo
connotati più spartani e meno attenti alle troppe coccole
cui il passeggero era stato abituato fin dalla nascita dell'aviazione
commerciale.
Di certo il primo impero fatto di prestigiosi viaggi da un continente
all'altro, di aerolinee che offrivano tutto gratis al passeggero,
di una industria da tanti invidiata e magistralmente descritta
nel film di Steven Spielberg, Prova a prendermi, presenta
sostanziali differenze da quello degli imperi aeroportuali; quest'ultimo
dopotutto, volendo sintetizzare al massimo, ha quale compito primario
accogliere i velivoli, mettendo a disposizione dei vettori e dei
passeggeri, i servizi essenziali per il regolare svolgersi dei
collegamenti aerei, ben lontano quindi dall'accattivante
mondo dei viaggi svolto dalle aerolinee.
Ma, andando al concreto, il fatto che il mondo delle compagnie
aeree, economicamente parlando, è allo sfascio, mentre
l'altro gode di ottima salute, crediamo costituisca motivo
sufficiente per tentare di capire come questa trasformazione -
e relativo sorpasso - siano potuti avvenire. |