Introduzione
C'era una volta...
Non si può trattare della metamorfosi delle compagnie aeree,
in particolare di quelle cosiddette di bandiera, senza ricordare
alcuni fra gli elementi salienti che caratterizzavano le loro
operazioni e che avevano fatto del settore una attività
fra le più prestigiose e invidiate al mondo.
Non possiamo pertanto parlare di come sono ridotti oggi i vettori
aerei, senza narrare dei loro fasti e delle passate glorie. Non
è solo per una questione di mera cronaca, ma anche per
dare la possibilità ai più giovani di fare paragoni
fra come si volava una volta e come si vola attualmente.
L'emozione del volo è senz'altro rimasta invariata, con
tutto il fascino che comporta quello staccarsi del carrello da
terra e sentirsi librati nell'aria, ma quello che è cambiato
è il servizio, quell'insieme di operazioni che precedevano
il viaggio e che accompagnavano il passeggero durante lo svolgimento
del volo.
È su questo fronte che i vettori hanno operato le più
profonde mutazioni, divenendo irriconoscibili rispetto agli anni
passati e paradossalmente la trasformazione, se si deve dar credito
alle note ufficiali, è stata fatta per favorire il passeggero.
Trovate come i code-sharing e le alleanze hanno finito per far
perdere definitivamente la cognizione di identità del vettore
prescelto dal passeggero, e ciò non ha certo giovato all'immagine
delle aerolinee, al loro brand una volta considerato un valore
irrinunciabile e che oggi con estrema disinvoltura viene fatto
confluire insieme a quello di altri vettori.
Il personale delle aerolinee nelle città e negli aeroporti
si è fatta merce rara e il passeggero il più delle
volte deve confrontarsi con dipendenti di società terze.
Una ritirata davvero impressionante se comparata con l’inappuntabile
servizio fornito fino a pochi anni prima.
Oggi quelle stesse autorità che hanno voluto e pilotato
la deregolamentazione del sistema e relativo "sfascio"
che ne è seguito, di fronte a ritardi e disservizi più
che altro causati dall'affollamento dei cieli e degli aeroporti,
si sono affrettate a diramare leggi e regolamenti a tutela dei
diritti del passeggero. Tuttavia è ormai chiaro che nessuno
potrà più restituire all'utente del mezzo aereo
quella tranquillità e quelle attenzioni che facevano del
viaggio aereo una esperienza indimenticabile.
Le relazioni fra compagnie aeree e passeggeri si sono fatte spigolose
e non di rado si trasformano in contenzioso. Le agenzie di viaggio,
una volta canale preferenziale delle vendite, dopo le chiusure
a tappeto degli uffici biglietteria delle aerolinee, non sono
state tenute nella dovuta considerazione ed anche su questo versante
i rapporti si sono deteriorati. Un panorama decisamente desolante
con il quale deve confrontarsi un passeggero abbandonato a sé
stesso.
Come, quando, le grandi compagnie aeree nazionali hanno rinunciato
al loro ruolo originale trasformandosi, nella migliore delle ipotesi,
in multinazionali dei cieli? E perché hanno lasciato al
passeggero il compito del "fai-da-te"?
Ripercorreremo le tappe che hanno segnato la metamorfosi delle
compagnie aeree, dai tempi d’oro ai nostri giorni, e qui
giunti vedremo che quando si sarebbe dovuto prender atto che il
concetto della bandiera era arrivato al tramonto, il mondo intero
è stato invece attraversato da un rigurgito nazionalistico
che vede gli Stati riappropriarsi di ciò che avevano ceduto,
soprattutto a causa di una crisi finanziaria globale causata anch'essa
dal ritiro dello Stato nei confronti del mondo finanziario e bancario,
una variazione sul tema della deregulation.
Ora gli Stati in molti settori vorrebbero tornare a fare la voce
grossa, ma è difficile che si possa tornare indietro.
Al passeggero non rimane che prenderne atto e girovagare nei
cinque continenti sempre più abbandonato a sé stesso,
accompagnato però dalla sua carta dei diritti…
Antonio Bordoni |