Prefazione
Questa volta abbiamo deciso di affrontare un argomento che può
apparire insolito ma che invece interessa tutti coloro che a vario
titolo viaggiano in aereo più o meno frequentemente. Come
sempre Antonio Bordoni ha svolto una ricerca attenta e documentata
e, con il suo accattivante stile narrativo, porta all’attenzione
dei lettori un aspetto del trasporto aereo tutt'altro che trascurabile:
l'integrità fisica e psichica dei piloti.
Quante volte chi si è trovato nelle zone più recondite
del pianeta al momento di imbarcarsi per effettuare un volo locale,
di fronte alla vetustà dell’apparecchio, ha fugato
le sue "apprensioni" dicendo a sé stesso: "se
ci vola il pilota posso volarci anch'io?".
Aerei di piccole e medie dimensioni, postali che trasportano
merci, passeggeri e, non di rado, gabbiette contenenti animali
da cortile vivi; aerei ed elicotteri da turismo per sorvolare
Canyon, ghiacciai o grandi parchi con a bordo un solo pilota e
nessun altro componente dell’equipaggio. In caso di incidente
chi potrà mai affermare con certezza se si sia trattato
di un cedimento tecnico, di un errore umano o di un malore del
pilota?
Questo libro ci fa capire molte cose, prima fra tutte che la
tecnologia ha oggi raggiunto risultati formidabili e che spesso
è in grado di sopperire anche agli errori umani; tuttavia
quando, benché raramente e in momenti "delicati"
quali il decollo o l'atterraggio, il pilota (o uno dei piloti)
viene a "mancare", per una defaillance fisica o psichica,
non sempre è possibile riportare la situazione alla normalità,
ancor meno in presenza di condizioni atmosferiche avverse.
Ci sono stati casi in cui l'aereo è arrivato a destinazione
con uno dei piloti defunto, ma senza che questo abbia compromesso
in alcun modo la sicurezza del volo e senza che i passeggeri lo
abbiano mai saputo, casi in cui evidentemente l'infarto fatale
(o altro evento) si è verificato durante la crociera e
quindi in una fase tranquilla del volo; in altri casi, quindi
in una fase critica del volo, l’aereo è precipitato.
Alcune di queste vicende, anche vecchie di decenni, sono tuttora
allo studio delle case costruttrici con l’intento di ridurre
al minimo l'eventualità che possano verificarsi di nuovo;
altre sono dibattute nelle aule dei tribunali dove famigliari
e parenti delle vittime, defunte in "particolari" disastri
aerei, tentano di dimostrare che il comandante o il co-pilota
non era al massimo dell'efficienza fisica/psichica.
Il pilota di un aereo è un uomo e come tale soggetto alle
vicissitudini umane come qualsiasi altra persona: disaccordi in
famiglia, problemi finanziari, stanchezza, stress di vario tipo,
problemi con l'alcool, debiti...
Leggerete di situazioni che avreste creduto impossibili, ma che
invece si sono verificate, situazioni provate e documentate.
Naturalmente noi siamo convinti, e concordi con le statistiche,
che l'aereo sia il mezzo di trasporto più sicuro al mondo
e che la sua sicurezza aumenti di giorno in giorno grazie all'avvento
di nuove tecnologie; e siamo anche convinti che la stragrande
maggioranza dei piloti sia consapevole delle proprie responsabilità
e si metta ai comandi solo se certa, in buona fede, della propria
piena efficienza.
Antonio Bordoni ha svolto un lavoro di ricerca portando allo
scoperto fatti che era giusto far conoscere.
Oggi il mondo va sempre più veloce e sempre più
si accorciano le distanze; nello stesso tempo si accentua la competitività
economica tra i vettori allo scopo di conquistare o mantenere
fette di mercato; questa competitività è auspicabile
che non vada mai ad intaccare regole e controlli utili a garantire
la piena affidabilità di aerei e piloti.
Ivano Camponeschi |